Giuseppe Mundula
Le persone care mancano nei momenti belli. Bisogna richiamare le anime ad assistere all’istante di felicità. A diventare nume capace di vegliare.
Il generale
E’ già vicino ad accomiatarsi dalla vita. Ha trascorso gli ultimi quarant’anni in una stanza che sembrava costruita per lui. Come un infermo assuefatto alle dimensioni spaziali della propria malattia. La sua malattia è stata l’orgoglio, prima della solitudine. Prima ancora della vendetta.
Pietro Fenoglio
E’ educato, molto. Gentile. Odia la violenza. Quando è imbarazzato si tocca il naso.
In tutto, ha uno stile malinconico. A tratti lo prende una claustrofobia dell’anima.
Una mutevole verità
È poi questa la dote di uno sbirro, andare alla ricerca delle discontinuità, delle note dissonanti. Percepire quello che agli altri sfugge. Con la vista, certo. Ma anche udito, tatto. Olfatto. E allora Poison di Dior diventa un’ottima intuizione.
Non sono certo
Non sono certo di aver capito tutto ciò che leggevo, anzi, se devo essere sincero, sono sicuro del contrario: capivo poco, mi immergevo nelle avventure dei protagonisti con tutto me stesso, contava l’avventura, il carattere dei personaggi, anche se tagliato con l’accetta, il resto non sembrava così importante; mi ci sono voluti anni per arrivare ad assaporare quello che si chiama stile. Corrado Augias
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