
Felice Benuzzi
Era vietato aver libri, ma leggevamo tutto il santo giorno quando non dormivamo o mangiavamo. La nostra era l’ultima cella della fila, ed era facile udire l’inizio delle ispezioni dallo sbattere delle porte e dallo stridere di cardini e chiavistelli; avevamo perciò tempo sufficiente per far sparire libri, fiammiferi, sigarette e cenere in un apposito buco praticato in terra. Giuàn leggeva un testo di medicina che gli avevano mandato in un pacco; io, neanche a farlo apposta, gustavo Vagabondi di Knut Hamsun.
Felice Benuzzi